50 anni di storia!

50 anni di storia in venti righe!

All’inizio erano 6 campi da tennis in terra rossa, due coperti e una piccola club house. Era il 1975. Da quei giorni pionieristici, la storia del Green Garden si è sviluppata fino a diventare la realtà di oggi, un vero Villaggio dello sport, uno dei centri sportivi polifunzionali più vasti e completi d’Italia.

E’ stato il tennis la cartina da tornasole dello sviluppo. Iniziando alla fine degli anni ’70 con i più importanti tornei nazionali, per arrivare all’organizzazione del Venice Open, torneo internazionale di assoluto e prestigioso livello, un lusso e un piacere per gli occhi degli appassionati. Undici edizioni (dal 1991 al 2001) che consacrano il torneo del Green Garden come il secondo più importante d’Italia, dopo gli Internazionali di Roma. Passano per Venezia tennisti di livello mondiale, nomi prestigiosi come Emilio Sanchez, Alberto Berasategui (poi finalista al Roland Garros), tutti i migliori italiani e Thomas Muster, l’austriaco che nel 1993 diventerà numero 1 del mondo. Il Venice Open offre spettacolo, attrae pubblico, e lancia il circolo nel firmamento. Grandi sponsor, grande pubblico, bella gente. Se andavi al Venice Open eri “in”, se non ci andavi eri “out”.

La ciliegina sulla torta, nel 2000, è l’organizzazione dell’incontro di Coppa Davis Italia-Belgio, che riporta a Venezia dopo 26 anni la manifestazione più prestigiosa del tennis mondiale. L’Italia perde, ma per il club è un successo.

“Se penso ai primi giorni, mi sembra quasi incredibile vedere lo sviluppo di oggi” dice Fabio Sapori. “Il segreto? Essere progrediti sempre un passo alla volta, stando attenti ai mutamenti delle mode, e sempre assecondando la passione delle persone. Dare spazio e trovare il giusto equilibrio fra il momento del piacere e quello del dovere. Qui nessuno è cliente, che è una parola che non mi piace e non si addice a chi fa attività sportiva, o semplicemente fisica. Da qui sono passati tanti campioni, ma chi entra al Green Garden non deve per forza diventarlo, anzi! Il nostro motto è : nessuna restrizione, nessuna imposizione. Fare quello che piace, nel miglior ambiente possibile”.